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Posts Tagged ‘sel scicli’

Il 1° Congresso di Sinistra Ecologia Libertà si svolgerà dal 22 al 24 ottobre 2010 sulla base di un documento politico, emendabile, che trovate in allegato: il Manifesto per Sinistra Ecologia e Libertà, e di cui diamo una sintesi, inevitabilmente schematica.

Il documento, nella sua versione integrale,  si può scaricare direttamente dal sito nazionale a questo indirizzo: http://www.sinistraeliberta.eu/articoli/congresso-di-sel-i-documenti .

Il tesseramento 2010 a Sinistra Ecologia Libertà si chiuderà il 31 dicembre e le tessere valide ai fini del congresso saranno quelle sottoscritte entro il 25 settembre. L’iscrizione a Sinistra Ecologia Libertà può essere fatta facilmente via internet collegandosi a questo indirizzo:

http://www.sinistraeliberta.eu/tesseramento2010/ o anche contattando i circoli locali:

Coordinamento Provinciale: sinistraecologialiberta.ragusa@gmail.com

Circolo di Monterosso: selmonterosso@gmail.com

Circolo di Pozzallo: selpozzallo@gmail.com

Circolo di Vittoria: via Principe Umberto 56, mail sinistraeliberta.vittoria@gmail.com

responsabile tesseramento Roberto Gandolfo cell. 339 7119152.

Vittoria 8 settembre 2010

Arturo Trobia, Sinistra Ecologia Libertà, circolo di Vittoria

MANIFESTO PER SINISTRA, ECOLOGIA E LIBERTA’

Dopo il Novecento

Il Novecento è finito. La contesa generale che ne ha scandito il calendario storico è stata quella tra Capitale e lavoro. In quella lotta aspra e spesso sanguinosa che lega lavoro e libertà si sono stratificate le nuove culture della modernità: l’utopismo e il riformismo dei nuovi movimenti di massa, il marxismo, il cristianesimo sociale, il radicalismo liberal-democratico. Il Novecento è finito con la sconfitta del lavoro e la vittoria del nuovo Capitale finanziario. La sinistra novecentesca ha rappresentato la spinta all’emancipazione sociale e alla liberazione umana, ma nell’esperienza storica degli Stati comunisti quella spinta è stata soffocata e capovolta, e le socialdemocrazie sono state travolte dalla nuova destra conservatrice.

C’è bisogno di una sinistra nuova, dell’uguaglianza, non dogmatica, libera, plurale e unitaria. Noi vogliamo aprire il cantiere, riaprire la partita, prima ancora che aprire un partito.

Riaprire la partita

Con il congresso di SEL nasce in Italia un soggetto politico nuovo.

I nostri principi fondamentali sono pace e non violenza, lavoro e giustizia sociale, sapere e riconversione ecologica dell’economia e della società.

Il nostro orizzonte è un mondo futuro non dominato dalla forma di merce, in cui il buon vivere sia funzione della conoscenza, della sicurezza, della bellezza, della convivialità; in cui venga bandita la miseria e la fame, e la guerra diventi un tabù; in cui venga pattuito un nuovo inventario dei beni comuni dell’umanità: aria, acqua, foreste, spazio, accesso di tutti ai medicinali e alle cure sanitarie, equa distribuzione della conoscenza, dell’informazione della tecnica.

Sel vuole connettere le tre parole-concetto  che stanno nel simbolo del nuovo partito, fonderle in una cultura comune, in un progetto e in un programma.

Sel si mette a disposizione di un vero big bang, di un nuovo inizio, come forza autonoma nella sua organizzazione, e unitaria nella ricerca di alleanze politiche e sociali che ricompongano la frantumazione presente.

Sinistra Ecologia e Libertà vuole essere il lievito e il sale della costruzione di una nuova grande sinistra. La sinistra della libertà e dell’uguaglianza, del lavoro e dell’ambiente.

Un altro mondo è possibile

La pace è l’unica soluzione

Siamo contro la guerra e il terrorismo, stretti tra di loro da un indissolubile vincolo di morte. Siamo per il disarmo e per il rigoroso rispetto dell’art.11 della Costituzione. Siamo per un sistema di difesa su scala europea che bandisca ogni forma di interventismo a sostegno delle politiche seguite fin qui dalla Ue e dalla Nato.

Le crisi finanziaria, economica, ambientale una stessa crisi

La crisi iniziata nel 2008 con la bolla immobiliare americana è ancora in pieno sviluppo; è una crisi di sistema e non congiunturale. La globalizzazione ha portato il capitale finanziario al comando, sono aumentate le diseguaglianze, con ristrette minoranze che controllano la gran parte della ricchezza del mondo e possono mobilitare una immensa liquidità. Questa liquidità è figlia dello sfruttamento intensivo del lavoro umano e dello sfruttamento senza limite delle risorse naturali, materia ed energia.

Il movimento No Global è stato quello che meglio ha compreso le contraddizioni della modernità. SEL vuole raccogliere quei semi politici e coltivare quella coscienza.

L’Europa tecnocratica e liberista si è indebolita e si è esposta agli attacchi. Chiediamo un nuovo europeismo

Con la crisi le elite europee hanno scelto politiche recessive sottraendo sempre più le decisioni a un dibattito libero e partecipato e affidandole alle tecnocrazie (BCE e Commissione europea). Bisogna avanzare una proposta nuova nella direzione di costruire una nuova sovranità democratica dei popoli dell’Europa e una politica basata su un modello di sviluppo che si fondi sulla qualità ambientale e la giustizia sociale.

SEL nasce come formazione europeista. Per l’Europa della pace, della democrazia, dei diritti sociali e civili, dell’apertura alle culture del mondo, dell’accoglienza ai migranti in cerca di un futuro migliore.

La diseguaglianza spegne la speranza

Su scala globale e in ogni paese le diseguaglianze sono diventate abissi. Ristrette minoranze posseggono quanto miliardi di esseri umani. Si sono moltiplicate le differenze di salario fra un operaio e un manager; diseguaglianze nell’accesso all’acqua e al cibo, ai medicinali, alle tecnologie, all’istruzione; diseguaglianze nei livelli di libertà di maschi e femmine. La nostra specie sembra indifferente alla vera e propria ecatombe di milioni dei suoi cuccioli: i bambini.

La scomparsa della sinistra in Europa toglie chance a tutta l’umanità

La sinistra si è divisa fra una maggioranza che ha accettato acriticamente le regole della globalizzazione e una minoranza che si è chiusa in aree marginali. Il “riformismo” è diventato una corsa al centro rinunciando alla autonomia politica e culturale.

SEL nasce per dare un contributo affinché una sinistra di nuova ispirazione torni ad alzarsi in piedi, a cercare strade diverse da quelle del capitalismo finanziario globalizzato.

2010 come 1929: se ne esce solo con una Grande riforma

Cambiare subito le regole: Separare banche di risparmio e banche di investimento, limitare i bonus per manager e banchieri, tassare le transazioni finanziarie. Ma il cuore vero del problema sta nell’illimitato sfruttamento di lavoro umano, di materia e di energia.

SEL unisce tre discorsi che non possono e non potranno più apparire separati: il lavoro degli uomini, i cicli naturali, una civiltà fondata sullo sviluppo di responsabilità, facoltà e libertà umane.

Un nuovo stato sociale

SEL promuove lo Stato sociale e si batte per un nuovo modello di Welfare capace di coniugare la tutela dei diritti del lavoro nelle sue varie forme, l’accesso al reddito e i nuovi diritti di cittadinanza. Lottare contro la moderna povertà significa abbattere il muro dell’analfabetismo anche tecnologico, distribuire i saperi, fondare la società sulla conoscenza, sentirsi consapevoli protagonisti delle reti che connettono frammenti di mondo e connettono il mondo al futuro.

L’inclusione sociale non è un lusso

Dalla lotta alla povertà si è passati alla lotta contro i poveri e gli emarginati. Le politiche di tutela sociale vengono progressivamente ridotte per gli inclusi e azzerate per gli esclusi, l’universalismo del diritto di cittadinanza si va via via estinguendo. Una nuova politica di inclusione è oggi indispensabile ad ogni progetto di riforma positiva della società.

Rispetto per la Terra, rispetto per l’umanità

Non è più sostenibile un sistema economico e sociale che sfrutta illimitatamente lavoro umano e risorse naturali. Lo sviluppo ha incontrato i suoi limiti. Superati i limiti si innescano processi irreversibili nei meccanismi di produzione e riproduzione della vita. Le tecnologie disponibili per il risparmio energetico, per chiudere il ciclo dei rifiuti, per un cambio di fonti energetiche, ci sono e possono essere rapidamente sviluppate. Bisogna sconfiggere il mito della crescita come soluzione di per sé delle diseguaglianze e guardare alla qualità sociale del modello di sviluppo.

Perché l’Italia torni ad alzare gli occhi

Salvare la Repubblica, costruire l’alternativa

Un paese malato: la destra tenta un inedito esperimento di democrazia autoritaria

Il blocco formatosi intorno a Berlusconi ha operato una decostruzione della coscienza nazionale e della memoria storica, ha dato rappresentanza all’egoismo sociale, ha seppellito l’etica pubblica sotto la furbizia del privilegio e l’amoralità del potere. La destra lavora a un nuovo equilibrio: Presidenzialismo, parlamentarismo minimo, sottomissione della magistratura, sistema di informazione controllato, depotenziamento della cultura (scuola, università, ricerca).

La collaborazione con la destra per una riforma costituzionale è un errore storico: le debolezze della democrazia non dipendono dalla ridotta concentrazione di potere, ma al contrario dalla insufficiente diffusione e distribuzione.

Il diritto piegato e l’illegalismo delle classi dirigenti

Cresce la percezione comune d’impunità per le classi dirigenti, mentre si aggravano le limitazioni dei diritti fondamentali per i più deboli. Le carceri ne sono un esempio: deboli con i forti e forti con i deboli. Le carceri sono diventate discariche sociali; non si combatte la povertà ma i poveri.

SEL si richiama allo stato di diritto quale fondamento di ogni discorso democratico.

Difendere l’unità di un Paese e di una Nazione

La Lega ha assunto un ruolo chiave nel governo di destra. Il federalismo è diventato un mito incerto e minaccioso, contraddetto dal centralismo del governo. La sinistra ha una forte tradizione di autonomismo e autogoverno locale che non va dispersa. La manovra di Tremonti colpisce prevalentemente il lavoro pubblico concentrato nel centro-sud e gli enti locali. L’Italia può avere un futuro in Europa e nel mondo; Nord, Centro e Sud separati, nessuno.

La crisi in Italia

L’Italia è uno dei paesi dove di più è cresciuta la diseguaglianza. La politica economica di Berlusconi-Tremonti è tutta a carico dei più poveri e del lavoro, con tagli diretti o riducendo i servizi del welfare nazionale, regionale e locale. Ha un carattere deflattivo che aggraverà la crisi.

Affrontare la crisi italiana vuol dire ridurre le diseguaglianze, distribuire giustizia, promuovere gli investimenti e l’innovazione. Bisogna restituire il primato al lavoro e al sapere, alla cultura e all’ambiente.

Per la ricerca di una nuova identità culturale

Persa la memoria di grandi narrazioni sociali e culturali si è diffuso un individualismo astioso; sono cresciuti egoismi e solitudini; smarrita l’identità del passato viene preclusa la progettazione del futuro. Le destre hanno cavalcato la fabbrica della paura  e su questi sentimenti hanno costruito le loro fortune.

Ripartire dai braccianti immigrati che a Rosarno si ribellano allo sfruttamento della ndrangheta, dai giovani di Libera che si impegnano per la libertà da ogni criminalità, dalla lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni: questa è l’unica possibilità di rifondare la sinistra.

Per l’alternativa

L’operazione tentata dal Partito Democratico è fallita. Il PD non è né maggioritario né autosufficiente, il sistema non è bipartitico.

Il problema più urgente è la costituzione di una vasta coalizione del campo democratico e di sinistra attorno a un progetto per l’Italia alternativo alla destra.

Sinistra Ecologia e Libertà nasce perché si possa aprire subito il cantiere dell’alternativa al berlusconismo, perché una nuova alleanza si possa candidare al governo del paese.

Siamo in campo perché possa rinascere una nuova grande speranza, una nuova grande sinistra.

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