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Archive for 1 aprile 2010

Ieri mattina, nell’Ospedale di Vittoria, è morto ZEBDI  AMED, tunisino, 46 anni.

Uno sconosciuto, un fantasma, un invisibile, uno sconfitto. Uno tra i tanti ragazzi extracomunitari che popolano la nostra città. Poteva morire durante il suo viaggio, nel deserto della Libia o nel canale di Sicilia; ha “deciso” di morire nella terra promessa, nell’eldorado, come lui credeva la Sicilia, Vittoria in particolare. Senza essere munito degli consolazione religiosa e dagli affetti dei familiari o degli amici, in una profonda solitudine si è spento senza sapere neanche lui perché; ma la morte non guarda in faccia, non fa sconti a nessuno neanche agli ultimi, ai promessi (secondo le scritture del vangelo).

L’ho conosciuto durante una consulenza al Pronto Soccorso di Vittoria dove era arrivato in condizioni gravissime, quasi in coma, e mi ha fatto subito compassione; si può essere così soli? Così indifesi? La nostra civilissima società può consentire tutto questo? Lo scarto, la sovraproduzione, il sacrificio sugli altari della nostra fretta e della nostra indifferenza. Questo ci ricorda la morte di AMED e ce lo ricorda in un momento particolare in cui dovremmo  tutti essere più attenti a questi temi che stanno, a forza, per essere spazzati via dal DNA dei nostri comportamenti.

L’alcol era un compagno perfetto, un amico fedele per una vita vissuta ed era anche un sollievo per i sensi di colpa di quanti potevano fare qualcosa ma forse non hanno avuto il tempo di fare, di chiedersi e di interrogarsi: ho fatto quanto potevo?

Perché è morto AMED e soprattutto di cosa è morto AMED?

Se fosse stato mio fratello cosa avrei fatto?

Io lo voglio ricordare perché sia per me monito per comportarmi meglio, per impegnarmi di più,e soprattutto per combattere gli sciocchi ed i presuntuosi che vorrebbero esorcizzare il proprio impegno quotidiano con l’indifferenza o con la xenofobia.

Pippo Mustile

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Al sig. Presidente del Consiglio Comunale di Pozzallo

OGGETTO: mozione d’indirizzo presentazione in Consiglio Comunale proposta di revisione P.R.G.

Sig. Presidente
Sono passati tre anni dall’insediamento di questa amministrazione, nel corso dei primi mesi di vita di questo Consiglio Comunale siamo stati chiamati a risolvere il gravissimo problema della mancata approvazione della revisione del P.R.G. e dopo mesi di discussioni e tentativi più o meno maldestri di porre la parola fine sulla questione, si è arrivati alla revoca dell’incarico ai progettisti dello IUAV e al conferimento dell’incarico al prof. Giuseppe Trombino. Ad oggi non conosciamo a quali conclusioni sia arrivato il progettista e su quali orientamenti da parte della giunta esso sia stato chiamato a lavorare. Speranzosi che le scelte fatte siano indirizzate alla completa soddisfazione delle esigenze della comunità, all’ammodernamento della Città, alla salvaguardia del territorio, allo sviluppo sostenibile e alla tutela dell’ambiente, tuttavia riteniamo ineluttabile che si faccia al più presto chiarezza sulla situazione e che il Consiglio Comunale abbia la possibilità di valutare, modificare e approvare la revisione del P.R.G. .
Molte forze politiche e civili hanno espresso interesse sulla problematica, raccogliendo il disagio della Città e manifestando disappunto per questo ulteriore ritardo nella presentazione della proposta che sta causando un fortissimo impedimento allo sviluppo economico e turistico di Pozzallo.
Per tanto, Sinistra Ecologia Libertà

CHIEDE

ai signori Consiglieri di dare mandato a questa amministrazione di presentare la proposta di revisione del P.R.G. in Consiglio Comunale entro e non oltre il 15 maggio 2010 per mettere la parola fine a questa piaga che Pozzallo si porta dietro ormai da troppi anni e dare nuova linfa allo sviluppo della Città.

Cordiali saluti.

Pozzallo, 01 aprile 2010

Alessandro Maiolino Consigliere Comunale SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’

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Che questa riforma  fosse in realtà un intervento chirurgico invasivo per scopi di rientro finanziario è stato da sempre evidente a tutti. ;. Tuttavia , se vogliamo parlare  di come intervenire in maniera  adeguata e seria sulla salute dei cittadini,  anche se ci troviamo di fronte a poche risorse economiche, si impongono alcune riflessioni  assolutamente evidenti:

  1. occorre qualificare la  rete ospedaliera tale che sia  in grado di garantire risposte assolutamente efficaci  ed efficienti dal punto di vista tecnologico  e sul piano delle risorse  umane, in modo  che i reparti siano  di eccellenza  e offrano  alti livelli di prestazione.
  2. Occorre distribuire nel territorio,in maniera realistica,  i presidi ospedalieri senza campanilismi e  sopprimendo inutili doppioni. I politici non facciano demagogia.

Ai cittadini non interessa se ricoverarsi a Vittoria o a Comiso,purché le prestazioni siano di alta affidabilità . Molti sindaci, purtroppo, stanno strumentalizzando il bisogno popolare. Ci vuole coraggio ed onestà intellettuale: è il momento di fare tutti  un passo indietro.

E’  strano che  ad essere penalizzato sia  essenzialmente il nostro territorio ipparino. Penso che bisogna dargli pari dignità  con l’altro versante: per esempio, cancellare servizi quale l’endoscopia digestiva o  l’anatomia patologica significa defraudare il territorio ipparino di  servizi storicamente qualificati e nello specifico affossare il prestigio della chirurgia vittoriese con pessime ricadute sull’utenza, la quale  continuerà a  fare i viaggi della speranza, alimentando uno  dei motivi gravi del disavanzo della spesa sanitaria, la mobilità passiva.            I servizi qualificati esistenti vanno mantenuti e potenziati.

  1. Non   bisogna lottare semplicemente per mantenere o ottenere  più posti letto, ma rivedere i posti letto secondo la necessità , cioè adeguati all’incidenza statistica dei casi di solito trattati. Bisogna ricominciare a conteggiare i posti letto, guardando non certo agli interessi campanilistici e politico-personali, bensì alle necessità del territorio. Purtroppo si rileva che attualmente non tutti i ricoveri sono appropriati :questo significa che nel territorio non c’è un  buon filtro che possa impedire ai cittadini il facile ricovero come unica risposta a tutte le evenienze patologiche, gravi o non gravi che siano.
  2. Coessenziale  con il miglioramento delle strutture ospedaliere è il buon funzionamento delle strutture territoriali . Queste  incidono direttamente sulla riduzione della spesa sanitaria in quanto concorrono alla riduzione dei ricoveri inutili.

Il territorio ha sempre vissuto all’ombra dell’ospedale ,è stato e continua ad essere la cenerentola della sanità  ( strutture fortemente carenti, attrezzature spesso obsolete, numero insufficiente di personale) . La prevenzione opera in modo invisibile , è a lunga scadenza ed è per questo che interessa poco ai dirigenti perché i risultati si vedono a distanza di anni ed investire ora per raccogliere fra dieci o venti anni ai Direttori  Generali poco  ha interessato. E’ inderogabile potenziare  o realizzare sul territorio strutture capaci di rispondere alle patologie più diffuse e soprattutto a quelle croniche con una rete di servizi capaci di dare risposte diagnostiche e terapeutiche in tempi brevi;.Quindi occorre che siano destinate risorse atte  a potenziare il personale ,investire risorse per  rinnovare  le attrezzature obsolete o acquistarne altri   (grande penuria di  ecografi); ciò garantirebbe la reale riduzione delle lunghe liste di attesa .

  1. bisogna ,pertanto, auspicare tutti insieme una riorganizzazione  capace di integrare e far interagire l’ospedale e il territorio creando sinergia tra  i medici di medicina generale e i pediatri assieme  agli specialisti  del territorio e agli operatori dell’ospedale per  gestire la salute dei cittadini  .                                                                                                           Pertanto, bisogna salvaguardare e garantire:
  1. La qualità e l’eccellenza dei reparti
  2. La capacità operativa delle strutture territoriali
  3. estendere  la rete dei servizi per l’emergenza (Pronto Soccorso qualificato con posti di osservazione breve  ;118)
  4. estendere  e qualificare la rete dei servizi oncologici dalla prevenzione alla terapia, alla gestione della fase terminale della malattia, con attenzione particolare ai centri contro il dolore per rendere accessibile a tutti il diritto a non soffrire.
  5. garantire l’accesso alle  tecnologie  più avanzate per la procreazione assistita
  6. rispettare la libertà delle donne di interrompere una gravidanza indesiderata senza subire inutili sofferenze ed umiliazioni e soprattutto nel proprio paese.

Solo così, i bisogni “ veri” saranno risolti efficacemente; le liste d’attesa ridotte o eliminate in coerente applicazione di quanto previsto dalle norme di riordino in particolare   legge del       14-4-09 n° 5  norme per il riordino dove all’art 10 che  specifica che devono essere attribuite le necessarie risorse sia per le attività ospedaliere che territoriali.

Vittoria 31/03/10

Dott.ssa   A. Garofalo consigliere comunale  SEL

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